domenica, dicembre 11, 2011

La rincorsa continua.


Non è ancora il momento. Non si sa quanto per calcolo, non si sa quanto per spavalderia, José Mourinho stavolta ha deciso di giocarsela completamente alla pari. Cioè mettere in campo tutte le proprie carte, giocare con la stessa formazione che userebbe contro un Mallorca o un Racing, senza accorgimenti ad hoc come il Pepe a centrocampo della scorsa stagione. A viso aperto, pensava che il suo Madrid avesse raggiunto una maturità tecnica e psicologica tale da imporsi anche sul Barça. Facile dire a posteriori che si era sbagliato, trascurando che il primo tempo un po’ di ragione gliela stava dando, però alla lunga il Barça si è dimostrato ancora una volta più forte.

Maggior qualità (e per avere più qualità di questo Real Madrid ce ne vuole!) e maggior tenuta, più che dal punto di vista atletico dal punto di vista psicologico: subire gol al primo minuto, in quel modo poi, poteva aprire la strada ad un’umiliazione vera e propria (una delle tante che le due squadre si sono scambiate reciprocamente nella storia del Clásico), ma i blaugrana sono rimasti in partita fino a rimontare al Bernabeu. Ad oggi è difficile pensare a sviluppi del genere a parti invertite al Camp Nou: alla fine si è rischiato addirittura il quarto gol. Sarebbe stato tremendamente bugiardo, ma la sensazione concreta c’è stata, e testimonia della padronanza mostrata nella ripresa da un Barça pure tutt’altro che perfetto.

Alla vigilia c’era grande curiosità per le formazioni, da un lato per per vedere quale declinazione potesse assumere il modulo flessibile di Guardiola, dall’altra per vedere se Mourinho in qualche modo avrebbe “imbastardito” in chiave più difensiva il Madrid strabiliante di quest’ultimo periodo.

Alla fine la formazione del Barça è stata quella prevista nei commenti su questo blog da Flavio, ma la posizione in campo è stata diversa da come molti si aspettavano. Si pensava che Guardiola non avrebbe rischiato la difesa a 3 ma al tempo stesso non avrebbe voluto perdere i quattro palleggiatori in mezzo al campo: quindi Iniesta a sinistra nel tridente per poter stringere in appoggio alla manovra e liberare gli inserimenti di Cesc, “falso centravanti” insieme a Messi. Al tempo stesso Alexis Sánchez sarebbe rimasto largo a destra per tenere impegnato Marcelo e impedirgli sia di raddoppiare al centro sui trequartisti blaugrana, sia di avanzare alla sua maniera.

Invece niente: Iniesta va a sinistra sì, ma Cesc fa più chiaramente il centrocampista, e al centro dell’attacco ci gioca Alexis, muovendosi fra Pepe e Ramos. A destra ci va teoricamente Messi, ma la fascia in più di un momento risulta scoperta, costringendo Xavi ad allargarsi, movimento storicamente non alla portata del giocatore di Terrassa.

Dall’altra parte invece Karanka aveva annunciato il giorno prima un 4-3-3, e subito ci si era fatti un’immagine chiara di quella che sarebbe stata la condotta tattica del Real Madrid. Con 6 punti di vantaggio, perché rischiare di allungarsi per andare a pressare i difensori del Barça? Meglio aspettare all’altezza del cerchio di centrocampo, con tre centrali, due per limitare Xavi e Iniesta/Cesc, l’altro “libero” alle spalle che vigila lo spazio tra le linee, per impedire che Messi riceva e costringa magari uno dei due difensori centrali ad uscire (proprio quello che succederà sul gol dell’1-1). Invece no, Khedira a sorpresa fuori e dentro Özil, 4-2-3-1 duro e puro, a centrocampo doble pivote Lass-Xabi Alonso senza nessun terzo uomo a protezione della difesa. Coentrão a destra lo si era già visto a Gijón, ma la scelta compiuta da Mourinho, a scapito di Arbeloa, sorprende comunque.

L’azione-shock dell’immediato vantaggio madridista fotografa alla perfezione il contesto tattico dei primi 30 minuti. La linea dei 4 fra attaccanti e trequartisti del Madrid aggredisce le primissime linee di passaggio blaugrana che vanno da Valdés ai difensori. Benzema e Özil pressano Puyol e Busquets (retrocesso fra i centrali per dare una mano ad impostare), Cristiano su Alves, mentre anche l’esterno del lato opposto, Di María, stringe verso la zona della palla. Rimarrebbe quindi libero Abidal, e Valdés dovrebbe allargare su di lui per scavalcare questo pressing, come fatto tante volte, ma stavolta qualcuno gli ha messo il piombo nelle scarpe e esce un cosino strozzato che avvia il vantaggio madridista di Benzema, e scatena i sogni di “contro-manita” del pubblico del Bernabéu.

Alla fotografia dell’azione del vantaggio bisogna aggiungere il lavoro di Xabi Alonso e Lass. Mentre trequartisti e attaccanti agiscono sulle linee di passaggio, loro tendono a seguire più l’uomo, rispettivamente Xavi e Fàbregas. Fra Lass e Alonso (premettendo che Coentrão è impegnato da Iniesta e Pepe e Ramos da Alexis), ai loro lati e alle loro spalle, rimane uno spazio potenzialmente a disposizione di Messi. Il rischio del Madrid è quello di dover inevitabilmente lasciare margine di manovra all’argentino, dovendo concentrare il suo pressing già così alto sui difensori e i centrocampisti del Barça. Ma di questo si parlerà più avanti, perché per il momento sono i padroni di casa a fare la partita e intimidire l’avversario (anche se Messi al 6’ approfitta di una dormita di Ramos per costringere Casillas a una gran parata).

Xavi si vede sopraffatto, il pressing lo ricaccia esageratamente indietro e lui non sa che pesci pigliare. Tutto il Barça è contratto, e le iniziative di Messi palla al piede servono al massimo per sopravvivere, non certo per stabilire fasi di possesso prolungate nella metacampo avversaria. Il Barça non può ordinarsi come vorrebbe col pallone, e questo significa un susseguirsi a ritmi altissimi di transizioni da una metacampo all’altra nel quale il Madrid per caratteristiche si trova più comodo.

Infatti arrivano al 18’ un contropiede di Ronaldo (il tiro da fuori però è potente ma centrale) e al 24’ l’occasionissima che forse poteva chiudere tutto. Ancora una palla persa dal Barça mentre prova a distendersi, Marcelo che riparte, salta la debole opposizione di Alves e scucchiaia in profondità sul taglio di Benzema: il francese si porta via sia Puyol che Piqué, apre il Mar Rosso a Cristiano Ronaldo che però dal limite dell’area abbastanza incredibilmente storpia il destro.

Questo è uno dei pochi lampi di Marcelo, e dire che entrambe le squadre, visto come si schierano (il Barça senza attaccanti a coprire la destra, il Madrid con Cristiano che si accentra più che restare largo) avrebbero spazio per sfruttare i loro migliori terzini. Nessuno dei due lo fa, il Barça perché non può (se non riesce a distendersi coi primi passaggi non può dare nemmeno il tempo ad Alves di salire), il Madrid perché non si preoccupa troppo di cercare il suo geniale lateral, peraltro poco ispirato.

Al 29’ però Messi ci ricorda perché è il migliore del mondo. Si diceva di come lui potesse costituire la possibile via di fuga al pressing madridista…ebbene in un’azione concitata, fra Lass e Xabi Alonso che stringono spunta lui, chiede un semplice triangolo, parte e in un colpo solo salta un’intera linea avversaria. Ora è lanciato, ha campo e tempo per scegliere. Quelli che a questo punto qualunque cosa scelgano scelgono male sono i difensori di casa: con Messi che arriva palla al piede e Alexis che detta il movimento alle sue spalle, Ramos è preso tra due fuochi, idem Pepe, a quel punto Messi imbuca millimetrico, Alexis ruba il tempo sulla diagonale a Coentrão e fredda Casillas.

Proprio intorno a questi minuti Guardiola cambia e passa alla difesa a 3. In realtà non è la versione “estrema”, quella che si pensava troppo rischiosa alla vigilia: Alves avanza fino a duellare con Marcelo e lasciare tutto lo spazio centrale a Messi, Xavi, Fàbregas e Iniesta (quando si aggiunge), ma più che come ala rimane come quarto di centrocampo, risparmiando a Xavi gli spostamenti laterali in chiusura. Al tempo stesso Busquets si sobbarca un notevole lavoro, dovendo fare al tempo stesso il primo centrocampista e il quarto difensore. Ciò consente a Puyol di scalare per fare praticamente il terzino destro, e tutto il Barça può concentrare maggiormente le proprie attenzioni difensive verso quel lato, perché dall’altro il rischio del due contro uno contro Abidal è molto più ridotto. C’è un Di María generosissimo, a tratti incontenibile palla al piede, ma in più di un’occasione confusionario nelle rifiniture, ma c’è solo lui: Coentrão da terzino destro deve fare un po’ più di fatica per controllare e portare palla, e non può dare profondità.

Al 52’ la svolta: fortunatissima la deviazione di Marcelo sul destro al volo di Xavi da fuori area, palla in rete e gara in discesa per il Barça. Più che avere un calo atletico, il Real Madrid accusa la mazzata psicologica, e il campo si fa sempre più largo e sempre più lungo con quelli là che fanno girare palla senza nessuna fretta. Da un lato all’altro, e poi sbuca sempre qualcuno tra le linee. Se Messi è il giocatore decisivo, quello che tira fuori di peso dalle sabbie mobili del primo tempo, in questa fase si esalta Iniesta, che porta a spasso Coentrão (imbarazzante un controllo a seguire/dribbling lungo la linea del fallo laterale eseguito pizzicando la palla con la punta per scavalcare la scivolata del portoghese) e ogni volta che stringe chiede triangolo finta gira su se stesso risulta illeggibile per Lass.

Si avvicina con facilità sempre maggiore all’area merengue il Barça, anche se Cristiano Ronaldo si mangia un gol bello grosso al 64’, solo in area per il colpo di testa, sbucato fra i difensori blaugrana evidentemente usciti male per il fuorigioco dopo il calcio d’angolo. Un minuto dopo però il Barça trova addirittura il terzo gol, con un contropiede avviato da un Iniesta ormai col pilota automatico e rifinito da Messi, che libera Alves al cross per Cesc Fàbregas, che il suo inserimento in area (ancora una volta Coentrão fregato sulla diagonale) non lo fa mai mancare, in una partita che a dire il vero è stata quella più da centrocampista giocata finora. Più ordinata che ispirata.

Il Madrid reagisce inserendo Khedira ma soprattutto Kaká e Higuaín. Il leader offensivo (con Cristiano Ronaldo in latitanza) rimane Benzema, il migliore in campo del Madrid. Fenomenale il francese, sia in appoggio che in profondità: al 72’ ridicolizza Puyol, prima tagliando alle sue spalle sul lancio di Marcelo, poi rientrando e mandandolo culo a terra per liberare un destro che tuttavia finisce troppo largo a lato del secondo palo. Più ancora che Puyol (che in partite come queste un livello di competitività sufficiente te lo garantisce sempre) lo ha sofferto però Piqué, che quasi mai riesce ad anticipare e decifrarne i movimenti.

All’83’, su contropiede nato da un passaggio sbagliato da Xavi (mai brillante, mai veramente in partita, ha potuto respirare col pallone soltanto quando Messi e Iniesta gli hanno spianato la strada), c’è anche un sinistro di Kaká parato alla meglio da Valdés, ma ormai il Barça ha il pieno controllo.

Real Madrid: Iker Casillas; Coentrao, Pepe, Ramos, Marcelo; Xabi Alonso, Lass (Khedira, min.63), Özil (Kaká, min.58); Di María (Higuaín, min.68), Cristiano y Benzema.

Barcelona: Víctor Valdés; Alves, Piqué, Puyol, Abidal; Busquets, Xavi, Iniesta (Pedro, min.89); Alexis (Villa, min.84), Cesc Fábregas (Keita, min. 78) y Messi.


Goles: 1-0. Min.1. Víctor Valdés falla en un pase sencillo con el pie en su área y Benzema abre el marcador a los 25 segundos. 1-1. Min. 29. Alexis, de fuerte disparo, cruza el balón a Iker y empata a pase de Leo Messi.1-2. Min. 52. Marcelo desvía una volea de Xavi y marca en propia meta. 1-3. Min. 66. Cesc, de cabeza, a pase de Alves desde la derecha.

Árbitro: David Fernández Borbalán (Comité andaluz). Mostró cartulina amarilla a Xabi Alonso (26'), Lass (61'), Pepe (62'), Sergio Ramos (69'), del Real Madrid y a Alexis (27'), Messi (36'), Piqué (48'), del Barcelona.

83.500 espectadores en el Santiago Bernabéu.


foto: el pais.com

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19 Comments:

Blogger valentino tola said...

ragazzi con le pagelle sono in alto mare...mi sa che non ce la faccio :-(

11:52 PM  
Anonymous saracarbonero said...

Non riesco a credere che sta roba sul doping e sulle truffe sia partita da un fraintendimento sul sottoscritto.Allora:
1: Caro Flavio, è ora che ti dai una calmata, se avessi voluto scrivere che l'arbitro vi ha aiutati avrei scritto "avete giocato in 12" e non "abbiamo giocato in 10" come invece ho scritto. Se non ti è chiaro qualcosa che scrivo cerca di domandarlo in modo più pacato e magari scoprirai che non è come l'hai pensata tu. Comunque, ieri non avevo ne tempo ne voglia di scrivere accuratamente, così mi dilungo stasera.
L'uomo che ci è mancato ieri sera e per cui giocavamo in 10 è senza dubbio Cristiano Ronaldo.
Partita orrida la sua, inesistente, ha sbagliato tutto, quando c'era da dribblare passava (ad un certo punto o ha fatto un incomprensibile passaggio alto al da sinistra al centro che non aveva ne capo ne coda.) e quando doveva passava, tentava dribbling che spesso finivano con palle recuperate dai giocatori blaugrana. In più i passaggi fatti li sbagliava anche. Poi, se vogliamo, la nota più dolente: i due clamorosi goal mangiati. Il primo, che avrebbe forse ucciso la partita, era un pò più difficile, ma da lui in quella posizione mi aspetterei quantomeno che prendesse la porta. La seconda: CLAMOROSA, ed è di fattto l'occasione che ha ucciso noi, perchè da un possiblie 2-2 che avrebbe cambiato di nuovo la partita si è immediatamente passati all'1-3, avvenuto nell'azione immediatamente successiva.
Mentre gli altri in attacco, ossia Benzema Ozil (ingiustamente criticato da Trevisani al momento dell'uscita, poichè dava fluidità al gioco e teneva la palla) e Di Maria hanno fattoun primo tempo di grande sacrificio, pressando e correndo, mentre lui è sparito, risucchiato paradossalmente proprio dal ritmo altissimo tenuto dal Madrid. Ieri quella maglia numero 7 gli stava 10 taglie più grossa....Mi dipiace per Valentino e per i detrattori che ha avuto negli ultimi anni, ma Raul quei 2 goal li faceva anche ad 80 anni...peril semplice fatto che lui non ha complessi nei confronti di nessuno.
Rispondendo @ Hincha, credo che la sindrome Atletico Madrid noi ce l'abbiamo già e la abbiamo in lui purtroppo. Credo che lui abbia sia un senso di inferiorità nei confronti del Barcelona sia una fissa per il confronto individuale con Messi e per cazzate del calibro del pallone d'oro. Mi chiedo se non si debba, per fare un ulteriore salto di qualità, redistribuire la Leadership all'interno dello spogliatoio.
Mi spiego: Ronaldo finora è stato l'unico insostituibile assieme a Casillas,tutti gli altri hanno sempre fatto un pò do Tourn-Over. Da ciò si deduce che Mourinho consideri Ronaldo il leader della squadra. Ma se il nostro Leader è complessato nei confronti dell'avversario principale, come possiamo sperare di batterlo? Se guardiamo il confronto con gli altri giocatori del Madrid, tutti sono migliorati nel loro rendimento e sono migliorati anche nelle sfide con il Barca mentre Ronaldo soffre le sfide contro questi ultimi. Non sarebbe il caso di far ruotare la squadra di meno attorno a Ronaldo, intendo sia in senso tecnico (giocare meno in dipendenza dei suoi movimenti) che caratteriale?

11:44 AM  
Anonymous saracarbonero said...

Perchè secondo me se non si fà questa cosa e Ronaldo è questo le cose stanno così: dobbiamo vincere col Siviglia e tornare a +3 e poi cercare di distanziare di almeno un altro punto il Barcelona prima dello scontro diretto in modo che se anche perdiamo come stavolta (cosa ormai già probabilissima) restiamo comunque davanti, ed al Camp Nou occorre comunque mettersi tutti in difesa e sperare nello 0-0, tanto non riusciamo a vincere nemmeno quando segnamo subito.....Invece per la Champions non vedo proprio come si possa vincere, perchè per farlo bisognerebbe batterli, cosa che a quanto pare non ci riesce per niente bene. Il Barcelona può perdere in Champions secondo me solo dal Bayern col fattore campo ossia in finale. Le altre le vedo tutte male.
@ Hincha Coentrao ha giocato molto bene secondo me come terzino destro, ha sbagliato solo in occasione del terzo goal ed anche Diarra mi è piaciuto almeno al primo tempo, quando ha fatto un ottimo filtro. Poi è chiaro quando la partita ci è sfuggita di mano hanno cominciato tutti a giocar peggio. Se invece volevi giocare con il 4-3-3 secondo me è stato meglio così, perchè noi siamo la squadra capolista e non dobbiamo cambiare il nostro modo di giocare per gli altri, tannto non abbiamo i centrocampisti del Barcelona che si inseriscono quindi sarebbe stato offensivamente troppo deficitario considerato col senno di poi anche come ha giocato Ronaldo.
@ Flavio e Valentino
A proposito di Champions, volevo lanciare una frecciatina a voi 2 :come mai lo United che per voi era così forte è andato a casa contro il Basilea perdendo lo scontro diretto mentre il Bayern, che reputavate inferiore, ha stravinto il girone più difficile della Champions League? Poi volevo dire qualcosa sul Valencia, che ha occupato la metà campo del Chelsea ma ha giocato in modo troppo prevedibile e lineare prendendo tra l'altro goal quando e nel modo in cui non doveva prenderli, perciò l'assenza di Banega non è pesata per il possesso di palla, ma per la velocità di manovra avesse giocato al posto di Jonas magari sarebbe stato meglio

11:45 AM  
Blogger Flavio said...

Quindi mi sembra di capire che la leggi così, diciamo in tre fasi: 1-ottimo inizio tattico di Mourinho, che dalle intenzioni ai fatti era riuscito a mettere in difficoltà il Barcellona, quindi primo gol colpa di Valdes però "provocata" dall'atteggiamento madridista; 2- poi lampo di Messi con pareggio, un pò casuale; 3- gol fortunoso di Xavi e conseguente crollo psicologico del Real.
Se così è,in linea di massima potrei essere anche d'accordo, e allora posso azzardare anche un giudizio: Real oramai all'altezza del Barcellona da un punto di vista tecnico-tattico, ma ancora in svantaggio per quanto riguarda "l'ansia da prestazione", ossia: il Real soffre psicologicamente questa sfida; non parlerei invece di sfortuna, perchè se si può recriminare per gli errori di mira di CR7, così possiamo recriminare per l'errore di Valdes, che per quanto provocato resta comunque gratuito; inoltre, non è detto che il Real, comunque schierato meglio nella fase iniziale, sarebbe poi certamente andato in gol nei minuti iniziali.

Piuttosto, mi soffermerei sull'attegiamento iniziale del Barcellona, spesso allegro come abbiamo visto anche in gara 1 di Champions contro il Milan: non so se due indizi possono fare una prova, ma fossi in Guardiola mi inizierei a preoccupare. Infine, annotazione su Sanchez: perchè secondo te Guardiola lo ha preferito a Villa e Pedro (quest'ultimo nettamente recuperato), come giudichi la sua prestazione ed in generale il suo inserimento nel contesto blaugrana, e se si può dire che abbia superato nelle preferenze di Guardiola i suoi due compagni che prima citati.

P.s. per le pagelle, aspetteremo pazienti e fiduciosi :-)

12:25 PM  
Blogger Flavio said...

@saracarbonero: mi sembra di averti semplicemente risposto: "che significa che avete giocato in 10? quando ammetterete che attualmente il Barcellona è superiore al Real???". Non mi sembra di avere scritto chissà cosa o di essere stato particolarmente aggressivo, infatti prima ti ho chiesto cosa intendevi dire; poi, la mia domanda successiva voleva sottolineare che stavolta non c'erano errori arbitrali veri o presunti, e che quindi a parer mio si è giocato 11 contro 11. Se poi Ronaldo ha "fatto l'uomo in meno" questa è una tua valutazione, che rispetto ma non condivido, o meglio condivido in parte. Infatti penso che Ronaldo ha giocato una discreta partita, al di là dei gol sbagliati (e probabilmente è stato Mourinho a dirgli di giocare più punta che ala). Se poi avesse segnato il 2-0, magari i giudizi della stampa sarebbero stati diversi...Però questo è calcio giocato, può succedere di pensarla diversamente.
Ci tenevo poi a chiarire che sono molto calmo e pacato, per natura, nè ho qualcosa di personale contro di te, te lo posso garantire. Inoltre, a differenza tua, non ho inviti alla calma e alla moderazione da farti, e non voglio neanche giudicare se ce ne sia o meno bisogno.

Invece sulla questione del Doping mi sono lasciato un pò andare, lo ammetto, ma solo perchè credo si tratti di un'accusa infamante ed altamente offensiva: la peggiore che possa esserci per una squadra di calcio. Però se, ripeto se, non vi era l'intenzione di accusare il Barça di essere una squadra di drogati, allora mi dispiace per la mia reazione però credo anche di sapere leggere appena appena l'italiano e quel commento sotto firma "special one" mi sembrava che proprio a questo volesse alludere (e quindi ne approfitto per chiedere, con calma e moderazione, spiegazioni all'autore del post, anche per non essere accusato di non chiedere chiarimenti oppure di non capire quello che c'è scritto in italiano).

Detto questo, facendo seguito ad un'esplicita richiesta di Valentino, da ora in poi eviterò di commentare post che non siano strettamente connessi al calcio giocato, nè farò più domande di mercato.

4:14 PM  
Blogger Flavio said...

ancora @saracarbonero: sullo UTD, cosa dire, è stata una delusione e una sorpresa in negativo anche per me; però non dimenticare che negli ultimi 3 anni ha giocato due finali, quindi era d'obbligo riternerla al livello di Barcellona e Real, anche perchè la squadra è la stessa dello scorso anno. Tu pensavi che addirittura non arrivasse agli ottavi?

4:25 PM  
Anonymous Hincha Madridista said...

@ Valentino: rinnovo qui, il mio ultimo post lasciato in coda al tuo precedente articolo: una valutazione sulle scelte di Mou: Coentrao a dx e Lass al centro. Su Benzema ho già letto il suo parere (anche se continuo a tifare Higuain). Io avrei firmato per il pari, quindi con una squadra più coperta (non dico stile Milan dell'andata ma da finale di Copa del Rey) visto che lasciarli a -6 era una bella prospettiva. Ad ogni modo -3 potenziali non sono male, contando che basta arrivare con +4 al Camp Nou per avere 3/4 di Liga in tasca... Comunque concordo con Flavio, il Madrid sembra temere psicologicamente il Barca soprattutto se i culè pareggiano o passano avanti. Credo che il Madrid a livello di giocatori sia alla pari (forse a centrocampo paghiamo ancora qualcosa) ma nella testa dei giocatori temo ci sia la paura di non farcela e ciò è grave, visto che la pagina del Madrid è piena di rimonte clamorose, ergo sarebbe nel nostro DNA ma questi ci fanno paura...

7:58 PM  
Blogger Francesco said...

Considerazioni sparse sul Clasico:
- il Barca e Il Madrid sono tre spanne sopra rispetto a tutte le altre squadre del campionato spagnolo e alle europee. Se non si affronteranno prima, saranno probabilmente anche le finaliste di Champions
- Il Barca è una spanna sopra il Madrid. E' più forte mentalmente, tecnicamente e ha Messi. La sensazione è che se giocassero 10 partite il Barca ne vincerebbe nove.
- Per partite come queste, Puyol è imprescindibile. Cesc falso centravanti è uno spreco, Xavi è in calo, Alexis è perfetto per il gioco di Guardiola: tira fuori meno cappelli dal cilindro di Villa ma è più esplosivo e verticale. Ozil non ha ancora abbastanza personalità, Cristiano non è mai decisivo perchè troppo ansioso, Kakà è un giocatore finito. Mi azzardo a dire che se al posto di Cristiano e Ozil ci fossero stati Silva e Mata la squadra con questo tipo di gioco avrebbe reso di più. Benzema è fortissimo.
- Litigare su una partita come questa mi pare assurdo. Il Barca ha vinto meritatamente e nel secondo tempo ha preso totalmente il controllo della partita.
- Valentino già scrivi poco, ma le pagelle del Clasico non possono mancare. Sei matto?

11:17 AM  
Blogger Flavio said...

Sono d'accordo con Hincha (è vero, il Real è a livello Barça ma manca qualcosa a livello mentale e a centrocampo) e Francesco (non su Xavi in calo); però credo che la scelta di schierare Coentrao a destra è stata dettata dalla speranza di Mou di tenere Alves il più basso possibile, quindi ci può anche stare anche se mettere un terzino non ambidestro sulla fascia opposta è diverso che mettere un'ala; inoltre non mi sembra di aver mai visto Coentrao in quel ruolo: insomma se proprio vuoi fare un esperimento scegli un'altra partita.

Devo dire che personalmente adoro Benzema e che probabilmente Villa paga per il suo essere spesso avulso dal sistema di gioco, almeno quando l'abbiamo visto quest'anno e mi sa proprio che ormai è la terza scelta di Guardiola, dopo il duo Pedro-Sanchez.

8:04 PM  
Blogger valentino tola said...

Non ce l'ho fatta davvero per le pagelle, mi scuso ma dopo domenica ho avuto poco tempo per scrivere.

Flavio, non è che non puoi fare più domande di mercato, figurati, il mio era soltanto uno sfogo del momento, per dire che mi fa più piacere è trovare un riscontro a quello che scrivo con commenti a proposito, che aiutino magari anche ad approfondire fra di noi i temi...cioè non è il massimo preparare un pezzo che porta via molto tempo come quello di domenica, in cui cerco di analizzare il perchè e il percome di quello che è successo in campo, e poi trovare che la spiegazione è il doping o che ci si limita a sfottò fra l'una e l'altra tifoseria.
Non nego che mi piacciono molto di più commenti come gli ultimi, ma poi siete liberissimi di scrivere quello che volete, ci mancherebbe. Siamo tutti adulti e responsabili, io non devo dettare regole a nessuno.

10:43 PM  
Blogger valentino tola said...

@ saracarbonero
Non sono uno "Unitedologo", dico solo che per consuetudine lo vedo competere come poche altre squadre, anche quando non gioca al meglio o non ha la rosa migliore (vedi la scorsa stagione). Sono naturalmente sorpreso, e non credo che neanche tu ti potessi aspettare un'eliminazione così.
Comunque non ricordo di aver detto esplicitamente di ritenerlo più forte del Bayern. In generale non tendo a sbilanciarmi in giudizi così perentori su squadre che vedo giocare poco.

Il problema del possesso-palla del Valencia contro il Chelsea non è stato quantitativo, perchè il Chelsea gliel'ha lasciato volutamente. Un Banega tipo quello visto con il Barça o con lo Sporting avrebbe aiutato eccome al posto di Tino Costa, perchè è un giocatore che ti aumenta la qualità del possesso-palla, che permette di liberare i compagni e superare le linee avversarie, così il posso-palla non è più lineare nè orizzontale.
Tino Costa non è un cattivo iocatore, ma non ha le qualità per ricevere dai difensori e dettare i tempi alla squadra. Da quando è assente Banega capita di vedere un Valencia nel quale quasi tutto il peso dell'inizio della manovra ricade sui due difensori centrali Rami e Victor Ruiz (che al di là della figuraccia sul gol di Ramires, è un grande talento e un grande acquisto).
Mi ha deluso il Valencia contro un Chelsea tutt'altro che irresistibile. Mi ha deluso la mancanza di reazione ancora più che il gioco, che fino al gol di Ramires era stato secondo me anche buono. Poi non si possono regalare due gol così (anche il primo è imbarazzante: Barragan in piena area non può far controllare l'avversario, andare così molle e farsi abbindolare da una finta anche un po' macchinosa come quella di Drogba nell'occasione).

10:56 PM  
Blogger valentino tola said...

@ Hincha
Coentrao a destra non l'ho capito molto. Non ha i movimenti, la facilità anche solo nell'accomodarsi il pallone, per partecipare con efficacia alla fase offensiva, e quindi il Madrid non ha potuto approfittare della superiorità che lo schieramento asimmetrico del Barça (più portato a difendere verso destra) gli avrebbe potuto concedere. Certo, nemmeno Arbeloa ti dà grande profondità, e questa penso sarà una posizione nella quale il Madrid interverrà la prossima estate.
Difensivamente, Coentrao è stato relativamente attento nel primo tempo nell'accorciare su Iniesta (anche se sul gol di Alexis era in ritardo sulla diagonale), ma poi nel secondo tempo quando come detto nell'articolo il campo si è fatto più lungo e più largo da difendere per il Madrid, lui si è trovato esposto a qalche brutta figura nell'uno contro uno 8soprattutto su Iniesta: c'è un'azione in cui Iniesta, che pure è destro, va via verso il fondo, sull'esterno, approfittando proprio del fatto che Coentrao è mancino e perciò si trova molto più scomodo ad intervenire verso l'esterno, il movimento non gli viene molto naturale).

Lass discreto nel primo tempo: è un giocatore che deve fare così semplici, e quando ha avuto un riferimento più agevole per pressare nel primo tempo ha fatto anche valere la sua fisicità. Poi nel secondo tempo non ha capito più nulla.

Capisco la tua stima per Higuain, ma Benzema è mille volte meglio :P

@ Flavio
Alexis probabilmente è stato preferito a Villa perchè Guardiola lo vedeva più energico e costante in quel lavoro fra i centrali del Madrid. Villa più gol, Alexis più lavoro sporco.
A me è piaciutoil cileno, non me l'aspettavo in quella posizione e devo dire che ha dato fastidio, ha fatto quello che gli si chiedeva, tenere un pochino lontani dalla trequarti Pepe e Ramos, sollecitarli in profondità per sottrarre dai raddoppi Messi. senza una punta centrale a lavorare così magari pepe e Ramos avrebbero potuto più facilmente accorciare verso il centrocampo e chiudere gli spazi senza preoccuparsi troppo di quello che avveniva alle loro spalle.
Pedro non so se fosse completamente recuperato per una partita come quella di sabato. Poi il centravanti lo ha fatto in una sola partita in Liga, a Gijon, e andò così così.

11:11 PM  
Blogger valentino tola said...

@ Francesco
Sono d'accordo praticamente con tutte le tue considerazioni, sfumatura più sfumatura meno :-)

Sui Cristiano devo dire che si nota la sua ansia, e io ho la sensazione che negli scontri diretti Messi giochi meglio non solo perchè è oggettivamente più bravo, ma anche perchè dà meno peso a quei confronti individuali tanto strombazzati che giustamente Saracarbonero definisce "cazzate". Io ho la sensazione che a Messi non gliene freghi proprio nulla di Cristiano Ronaldo, mentre non posso dire il contrario.

11:15 PM  
Blogger Flavio said...

Diciamo anche che la logica degli arrivi di Fabregas e Sanchez si spiegano nella loro duttilità, nella loro polivalenza. In pratica Cesc può fare tutti i ruoli di centrocampo e Alexis quelli di attacco. Stavolta le scelte di Pep son chiare e credo anche azzeccate.

Quindi ricapitolando, il modulo visto contro il Real può essere definito un 4-1-3-1-1, ossia Valdes-Alves Piquè Puyol Abidal- Busquets- Xavi Fabregas Iniesta- Messi- Sanchez?

10:21 AM  
Anonymous Hincha Madridista said...

@ Valentino: grazie delle spiegazioni, condivido a parte che su Higuain, ma lì è un mio pallino (tieni conto che mai avrei preso Ronaldo il brasiliano se poi dovevo vendere Morientes...).
Credo pure io che CR7 soffra lo "scontro" (lui che è un vero vanesio) con Messi, se sul corpo di CR7 innestassero la testa di Raul credo che il gap a livello mentale sparirebbe. E non credo soffra lo scontro sul livello tecnico quanto su quello mentale e di come la stampa riduca spesso lo scontro Madrid-Barca a CR7 vs Messi.

10:25 PM  
Blogger Flavio said...

Vale, ci spieghi come ha giocato il Barça? Si può pensare di poter fare a meno di attaccanti di ruolo? Ma non serviva la profondità o anche questo è un concetto superato dopo quello del "classico" centravanti?

4:05 PM  
Blogger valentino tola said...

Non te lo posso spiegare perchè ancora non l'ho visto Flavio :P
Ho dovuto vedere Atlético-Betis per il podcast di Ecos del Balon al quale parteciperò domani...però di sicuro domani avrai un pezzo (oggi è impossibile, credimi, anche se so che l'evento stramerita)

6:54 PM  
Blogger Flavio said...

Grazie, Valentino :-)

7:47 PM  
Anonymous saracaronero said...

Mio padre dice sempre che prima o poi Guardiola rinuncerà anche a messi e farà una squadra di solo centrocampisti centrali, comincio a pensarlo anche io......

12:46 AM  

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